L’estate…con un libro in mano

Domenica 11 giugno 2023 a partire dalle ore 10 avrà luogo la terza edizione di con un Libro In Mano, la festa delle Librerie Indipendenti di Milano.

Dove? Presso il portico della Biblioteca Chiesa Rossa in Via San Domenico Savio 3. L’evento si svolgerà in occasione del decimo anniversario dell’Associazione delle Librerie Indipendenti di Milano, di cui oggi fanno parte quasi quaranta librerie della città e dei suoi dintorni.

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Ticket non datur

Non c’è indennità di mansione, rinnovo contrattuale o altra battaglia sindacale, capace di scaldare il cuore del lavoratore dipendente in misura paragonabile al buono pasto.

Nel Comune di Milano da lungo tempo si discute di un adeguamento dell’attuale sistema (badge 5+2 euro ca.) con il passaggio, agognato, al ticket elettronico. Per la precisione agognato è il ticket, purtroppo elettronica la sua versione. Ci arriveremo.

Il modello attuale prevede l’erogazione da parte del Comune di un contributo di 5 euro, congiuntamente al prelievo in busta paga di 2 euro e poco più da parte del lavoratore. La convenzione sottostante questo pur risicato “buono” (oggi, pare, utilizzata dal 25/30% degli aventi diritto, già ma con quale frequenza?) dovrebbe consentire l’accesso ad un pasto completo comprendente primo, secondo, contorno ecc. Con quali limiti?

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Scamamù!

Il prossimo 18 e 19 marzo inaugurerà la nuova libreria indipendente di Elena, e Margherita, e Francesca!

Scamamù è la scrittura a sillabe inverse di Mamusca ed è un nome incomprensibile, dalla pronuncia difficile e pressoché impossibile da ricordare.
Ecco perchè ci convince: simile a uno scioglilingua privo di senso, possiede tuttavia un forte potere evocativo. Mentre il nostro cervello, per supplire all’assenza di significato, ricorre faticosamente all’immaginazione, un cervello bambino non si pone problemi e associa con facilità i suoni a personaggi, versi o parole note.
Ecco quindi che Scamamù diventa una sciamana intenta a recitare formule magiche, il canto intorno al fuoco di una tribù guerriera, il nome di una mucca gigante, un mostro multiforme e peloso, un serpentello birichino, il fratello del tremendo Barbablù…
A braccetto col verlan francese, con nostalgia adolescenziale, adottiamo senza tema la pratica slang del rio-contra e, per non scordare il luogo in cui è nata questa avventura, facciamo eco ad un ritornello infinito MamuscamaMuscaMamuScamamù!

Le tre libraie di via Davanzati 28 a Milano
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Biblioteche popolari a Milano

Su Antonio Bruni e la prima biblioteca circolante (1861) abbiamo speso due parole qualche mese fa. Il nostro viaggio nel tempo fa oggi tappa nel triangolo industriale, e per la precisione a Milano, perché qui meglio che altrove è possibile cogliere l’evoluzione di un fenomeno che di lì a pochi anni, pur mantenendo un certo protagonismo al centro-nord e in particolare in Lombardia, troverà ampia diffusione dapprima a Torino e Genova, quindi a Roma e provincia, a seguire in tutto lo stivale.
Nel 1867, sull’esempio della francese Società degli amici dell’istruzione e di analoghe iniziative in nord America e nei nascenti stati nazione di tutta l’Europa continentale, sorge a Milano la Società promotrice delle biblioteche popolari, che ben presto raccoglie i primi cinquanta soci con un abbonamento mensile al costo di 30 centesimi. Luigi Luzzatti, Emilio Treves e Giuseppe Sacchi ne sono tra i primi promotori.

A che servirà il saper leggere al popolo, se non avrà nulla da leggere? Il complemento della scuola primaria è dunque la biblioteca popolare.

Jean Macè

In questa primissima fase le biblioteche circolanti sorgono spontaneamente in assenza di regia pubblica, supporto economico e precise norme di conduzione. La Società ne supporta la nascita e la messa in rete, in anni segnati da tassi di scolarizzazione deprimentemente bassi. Nelle intenzioni dei proponenti l’acculturazione in età adulta non poteva che passare dalla lettura, dalle università popolari, e dalle altre iniziative sorgenti nell’alveo del mutuo soccorso e vocate ad affrancare dalla paralisi dell’ignoranza le fasce più marginalizzate.

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La Comune di Baggio

Il 2 settembre 1923, a cinquant’anni esatti dall’annessione dei Corpi santi, undici comuni della prima cintura, oggi diremmo dell’hinterland, venivano accorpati alla città di Milano. Segue la formazione in rigoroso ordine alfabetico: Affori, Baggio, Chiaravalle Milanese, Crescenzago, Gorla-Precotto, Greco Milanese, Lambrate, Musocco, Niguarda, Trenno e, a difesa della porta, Vigentino. Guarniscono la panchina diverse altre frazioni minori. L’intera compagine era così ricondotta a forza all’interno di un perimetro da oltre 800.000 abitanti, il cui profilo (evidentemente non la popolazione complessiva) sarebbe rimasto intatto sino all’avvento della Città metropolitana.

L’integrazione portò, con la nascita della Grande Milano, una rivisitazione del fatto urbano irriducibile alla sola dimensione morfologica. Le infrastrutture, le architetture, ma specialmente l’identità delle municipalità sino ad allora indipendenti furono inevitabilmente sconquassate dall’espansionismo cittadino.

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Stati generali delle Biblioteche

Il prossimo 25 e 26 ottobre Milano ospiterà gli Stati Generali delle Biblioteche. Di cosa si tratti non è chiarissimo, almeno a me. Di certo si sa che l’appuntamento costituisce il cuore di una dieci giorni (17/26 ottobre 2022) dal titolo Forum Cultura.

Nel novembre del 2021 Linkiesta ne cattura un primo lancio da parte dell’assessore alla cultura Tommaso Sacchi: “voglio organizzare a Milano gli SGB, con esperti della materia bibliotecaria, portando casi di studio dall’estero, invitando i miei omologhi di Parigi, Londra, Berlino che hanno il medesimo tipo di sensibilità. Servirà a creare confronto e costruire riferimenti”. Con l’occasione una prima visione sul futuro del Sistema viene esplicitata in questa chiave “vorrei poter contare sulle biblioteche come luoghi innanzi tutto contemporanei, perché non è pensabile che non godano sempre di collegamenti internet efficienti o di servizi informatici all’altezza e non offrano poi spazi ampi, confortevoli e ben gestiti. Ma poi vorrei che fossero veri soggetti di produzione culturale sul territorio”.

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Cara biblioteca, ti do un consiglio

“Forse non tutti sanno che” ciascun utente può suggerire al Sistema Bibliotecario di Milano l’acquisto di titoli (per un massimo di 10 l’anno!) sia al banco della biblioteca rionale di riferimento, che attraverso la funzione MyDiscovery che appare una volta effettuato il login all’interno del portale SBM.

In barba all’antico motto chiedere è lecito, rispondere è cortesia, in questo caso un feedback è garantito: nell’arco di 30 giorni dalla proposta d’acquisto, la/il proponente riceverà una comunicazione in risposta, quale che sia l’esito del carteggio.

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