Stati generali delle Biblioteche

Il prossimo 25 e 26 ottobre Milano ospiterà gli Stati Generali delle Biblioteche. Di cosa si tratti non è chiarissimo, almeno a me. Di certo si sa che l’appuntamento costituisce il cuore di una dieci giorni (17/26 ottobre 2022) dal titolo Forum Cultura.

Nel novembre del 2021 Linkiesta ne cattura un primo lancio da parte dell’assessore alla cultura Tommaso Sacchi: “voglio organizzare a Milano gli SGB, con esperti della materia bibliotecaria, portando casi di studio dall’estero, invitando i miei omologhi di Parigi, Londra, Berlino che hanno il medesimo tipo di sensibilità. Servirà a creare confronto e costruire riferimenti”. Con l’occasione una prima visione sul futuro del Sistema viene esplicitata in questa chiave “vorrei poter contare sulle biblioteche come luoghi innanzi tutto contemporanei, perché non è pensabile che non godano sempre di collegamenti internet efficienti o di servizi informatici all’altezza e non offrano poi spazi ampi, confortevoli e ben gestiti. Ma poi vorrei che fossero veri soggetti di produzione culturale sul territorio”.

Questa prima proposta atterra in una due giorni espressione della collaborazione con AIB e ANCI che pare mostrare una duplice vocazione: da un lato presentare una Carta di Milano per le biblioteche, da cui “possa nascere un tavolo di lavoro coordinato dal Ministero della Cultura per dare all’Italia una strategia bibliotecaria nazionale”; dall’altra cogliere la capacità di Cattura del progetto BEIC per “avviare un dialogo con alcune città europee”.

Per parlare, a Milano, delle biblioteca del futuro la strategia pare duplice: garantire finanziamenti, presentarsi in una veste inedita e contemporanea alla platea internazionale. L’occasione pare ghiotta, nonostante il Forum Cultura sia funestato dall’annuncio della chiusura di due storici teatri della città (il Teatro “i” e il Nuovo) proprio nei giorni di apertura della kermesse.

I precedenti

La proposta arriva a dieci anni esatti dagli Stati Generali dei professionisti del patrimonio culturale che, sotto l’egida di MAB, vedevano a confronto biblioteche, musei e archivi nel tentativo di far pesare il sistema cultura all’attenzione di un’agenda politica segnata da progressivi tagli ai trasferimenti statali e crescente ibridazione del servizio pubblico gratuito con sponsorizzazioni, servizi complementari e protagonismo del settore privato. Gli accenti sugli standard di servizio e sul protagonismo delle professioni, il primato della messa in sicurezza del patrimonio, la consistenza delle nuove forme di cooperazione forniranno lo scheletro all’appuntamento ottobrino? O ci sarà un ripiego sulla (niente affatto scontata) garanzia di risorse per il comparto e di una maggiore attenzione verso un settore irriducibile a un’analisi quantitativa ed economica delle performance?

La convocazione interviene in una stagione di cambiamenti strutturali per il sistema cittadino della cultura che, dopo aver visto proliferare un numero inusitato di settimane tematiche, e l’apertura di due musei del design a poco più di 2km di distanza, vedrà inaugurare nelle prossime stagioni il Museo dell’arte digitale e, sulla contestata area di Porta Nuova, il Museo nazionale della Resistenza. É stato questo uno dei temi al centro di ennesimi Stati generali, questa volta della Cultura e promossi dal Sole 24 ore, che si sono svolti al principio dell’estate a Torino al riparo dello slogan “Costruire il patrimonio culturale del futuro”.

La Carta di Milano

Intercultura, qualità della vita, partecipazione. La Carta è un documento d’impegno che le più grandi municipalità del paese, in partnership con ANCI e AIB, proporranno a tutti i comuni del Belpaese in forma di manifesto programmatico per le public library di domani, nel contesto dei processi di rigenerazione urbana e sviluppo sostenibile. La strategia bibliotecaria nazionale (forse un filo sbilanciata sui contesti urbani?) è un documento di posizione interessante, che traghetta il nuovo Manifesto IFLA/Unesco 2022, verso le peculiarità del contesto italiano. Un testo che pone l’utente davanti al servizio, pone l’accento su promozione della lettura e transizione digitale e, proprio per questo, avrebbe potuto esplicitare un ripensamento del ricorso disinvolto al volontariato quale panacea alla contrazione del personale qualificato.

La Carta di Milano sulle pagine digitali di Repubblica

Flashback. Forum Cultura significa anche BEIC: ben 102 dei 142 milioni destinati alla città da PNRR e fondi per progetti speciali sono già stati destinati alla Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, che con la sua inaugurazione nel 2026 (?) concluderà un ciclo di rinnovamento del comparto biblioteche che vedrà nel 2023 la riapertura della nuova Calvairate e la ristrutturazione di Sant’Ambrogio, un paio di anni più tardi i lavori della rionale del quartiere Lorenteggio, e, a cascata, il trasferimento della Harar (quartiere San Siro) nel lembo terminale di via Paravia.

Ora non resta che seguire gli appuntamenti in agenda: il programma è a questo indirizzo, le sessioni saranno rese disponibili in streaming sulla WebTvRadio del Comune di Milano.