Conrad Gessner, camminatore

Recentemente ho segnalato la pubblicazione di un volume monstre scritto “a dieci mani” dedicato a quante/i desiderino cimentarsi nei concorsi per bibliotecari. La dedica di alcune righe alla figura del bibliografo, naturalista e medico svizzero Conrad Gessner, all’interno del capitolo che si occupa dell’evoluzione della disciplina biblioteconomica, era del tutto naturale:

Spettò a Conrad Gessner, naturalista ed erudito, il compito di rinverdire lo spirito universalista dell’antica istituzione alessandrina con la pubblicazione nel 1545 della sua Bibliotheca Universalis, “la” bibliografia universale delle lingue dotte, comprensiva di oltre 5.000 autori e 15.000 testi greci, latini ed ebraici. Componendo quest’opera, unitamente a un indice per autori, egli pone l’accento sul connubio tra conoscenza del patrimonio culturale, produzione di repertori omnicomprensivi e tutela. È considerato l’inventore della scheda bibliografica, la carta d’identità del documento posseduto e inventariato. La sua iniziativa, la cui sensibilità classificatoria è al centro del successivo volume Pandectae (1548/9) che si apre ad autori volgari, è debitrice della prima opera bibliografica dell’era moderna: il Liber de Scriptoribus Ecclesiasticis (1494) di Trithemius.

Concorsi per bibliotecari. Funzionari, istruttori e collaboratori (Edises, 2024)
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La Comune di Baggio

Il 2 settembre 1923, a cinquant’anni esatti dall’annessione dei Corpi santi, undici comuni della prima cintura, oggi diremmo dell’hinterland, venivano accorpati alla città di Milano. Segue la formazione in rigoroso ordine alfabetico: Affori, Baggio, Chiaravalle Milanese, Crescenzago, Gorla-Precotto, Greco Milanese, Lambrate, Musocco, Niguarda, Trenno e, a difesa della porta, Vigentino. Guarniscono la panchina diverse altre frazioni minori. L’intera compagine era così ricondotta a forza all’interno di un perimetro da oltre 800.000 abitanti, il cui profilo (evidentemente non la popolazione complessiva) sarebbe rimasto intatto sino all’avvento della Città metropolitana.

L’integrazione portò, con la nascita della Grande Milano, una rivisitazione del fatto urbano irriducibile alla sola dimensione morfologica. Le infrastrutture, le architetture, ma specialmente l’identità delle municipalità sino ad allora indipendenti furono inevitabilmente sconquassate dall’espansionismo cittadino.

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