Rapporto sullo stato dell’editoria

Il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia curato dall’Ufficio studi dell’AIE – Associazione Italiana Editori (consolidato ’22, primi tre tremestri ’23) è stato pubblicato lo scorso ottobre in occasione della Fiera internazionale del libro di Francoforte ed è ora disponibile all’acquisto in formato digitale. In breve: cosa ci dice?

  1. Con un valore che sfiora i 3,4 MLD di euro, l’editoria costituisce la prima industria culturale del Paese, almeno sino a quando i videogiochi non prenderanno il sopravvento o la musica non sia diversamente tenuta in considerazione. Il valore, in lieve flessione rispetto al 2022, risulta comunque accresciuto di 300 milioni ca. se rapportato all’ultima fotografia pre-covid.
    La torta complessiva è ripartita tra volumi a stampa (librerie, gdo, store digitali, fiere) al 50%, cui segue l’editoria scolastica al 20%, piattaforme e servizi, ebook, biblioteche, export e via discorrendo. Parametrata al panorama europeo il venduto è equidistante sia dal podio (dove si veleggia sopra i 5 MLD) che dalle dimensioni del mercato interno spagnolo (2,7 MLD).
  2. Nell’ultimo anno sono stati pubblicati quasi 84.000 nuovi titoli, con un aumento del 35% su base decennale. Le case editrici superano quota 5.000, il catalogo “vivo” sfiora dunque 1,4 milioni di titoli, mentre il prezzo medio del venduto scende sotto quota 15 euro.
  3. Sono stati acquistati sul mercato internazionale diritti di traduzione per 9432 titoli e parallelamente venduti diritti per 7889 titoli (in particolare libri per ragazze e ragazzi, saggistica, narrativa) per lo più nel perimetro europeo.
  4. I dati sulla lettura presentati da AIE (cittadini 15/74 anni, libro qualunque o sua porzione) sono profondamente diversi dal quelli registrati da Istat (cittadini da 6 anni in su, lettura per motivi non scolastici né professionali) a causa della differenza di campione e specialmente dell’ambito d’indagine, basti pensare che il numero complessivo di lettori ne risulta sostanzialmente raddoppiato (71%). Questo campione è più ampio nella fascia 15/17 anni, dopodiché scende continuativamente fino ai 55/64 anni e incontrare solo successivamente una risalita relativa. Scendono sotto il 50% i lettori di soli volumi stampati e come ogni anno crescono quelli che leggono esclusivamente ebook o ascoltano audiolibri.
  5. Le librerie fisiche mantengono il 54% delle vendite nel settore trade, l’e-commerce sale ancora al 41%, la gdo al 5%, per un numero complessivo di 113 milioni di libri (più 11 milioni di download stimati) e 1,7 miliardi di euro di spesa complessiva.

Dati più recenti rilevati da Nielsen BookScan per conto della stessa AIE e riferiti al primo trimestre del ’24 parlano di una flessione della “varia” rispetto allo stesso arco temporale dell’anno precedente del 4% del valore e quasi del 5% per numero di copie. Questi trend saranno oggetto dell’incontro Il mercato del libro nei primi mesi del 2024, ospitato dal Salone Internazionale del Libro di Torino il prossimo 10 maggio alle ore 10.30, in sala blu. L’accento sul “mercato” del libro risuona meravigliosamente con l’orgoglio con cui il concetto di “industria culturale” è mutuato da paradigma socio-culturale in puro indicatore di performance.

Facciamo un salto ad ascoltare le ultimissime?

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