Il conteggio finale parla di 40.000 volumi danneggiati e irrecuperabili, l’80% del patrimonio librario della biblioteca Tiziano Terzani di Campi, con particolare riferimento alla sezione ragazz*.
A due mesi e mezzo dall’esondazione del torrente La Marina, con il bilancio aggiornato dei danni, questa settimana arriva il cronoprogramma dei lavori (si parla di due anni per la riapertura totale) e un aggiornamento sulle alternative messe in campo, a partire dalla cooperazione con le biblioteche dei comuni limitrofi e dalla disponibilità a dislocare il bibliobus da parte del sistema bibliotecario fiorentino.
Parallelamente alle iniziative di ordine istituzionale un’asta di opere d’arte, donazioni liberali di tanti utenti affezionati, e specialmente la rete promossa dagli operi in lotta della GKN (che ha garantito copertura assicurativa per le volontarie e i volontari accorsi nelle scorse settimane) hanno dato un contributo indispensabile per tenere alta l’attenzione, recuperare risorse “dal basso” e subito, e specialmente liberare i locali della biblioteca e del teatro di Villa Montalvo, fortemente compromessi dall’alluvione.
Non resta che ricostruire? Anche. C’è da non dimenticare che il consumo di suolo nell’area della Piana è stimato dall’Ispra nel 2022 come doppio rispetto a quello nazionale. E c’è da sapere che dalla scorsa settimana ha riaperto parzialmente un’altra biblioteca compromessa dall’alluvione, la Michelucci di Quarrata. C’è da ricordare che già in maggio di quest’anno erano state duramente colpite le strutture di Forlì, Sant’Agata sul Santerno, Solarolo, Faenza e ancora Lugo e Castel Bolognese.
Proprio sulla resistenza civile e la rinascita delle biblioteche Fabrizio Trisi di Lugo, la Libertaria Armando Borghi di Castel Bolognese e la Manfrediana di Faenza è uscito un interessante approfondimento sulla rivista digitale Bibliothecae, che potete ritrovare a questo indirizzo. Tre storie di riscatto, solidarietà dal basso e congelatori.