Pipistrelli in biblioteca

Pipistrelli in biblioteca non è un albo fuori catalogo de Il Castoro, non solo almeno.

Almeno due importanti istituti culturali del Diciottesimo secolo, la Biblioteca Joanina di Coimbra e la biblioteca del Palazzo Nazionale di Mafra, sfruttano infatti i chirotteri nella lotta biologica a insetti e parassiti del legno, della carta dei libri e di tutto quel che tiene insieme le carte dei libri: colle, elementi di cartone, filo, tessuto…

Le due biblioteche distano poco più di 200 km, si trovano entrambe in Portogallo, e condividono lo stile barocco delle architetture, sebbene con influenze e periodizzazioni differenti. La prima si trova all’interno dell’Università nella parte alta e più antica del capoluogo dell’omonimo distretto di Coimbra, la seconda è situata in un imponente monastero alle porte di Lisbona, con affaccio in direzione della costa atlantica. Non sappiamo da quando i pipistrelli abitino i due istituti, ma sappiamo che la loro presenza non è incidentale da oltre un secolo. Di giorno i mammiferi alati riposano al riparo delle imponenti scaffalature, a sale chiuse (e buie!) iniziano la ghiotta attività di contenimento di pesciolini d’argento, tarme del legno, tarli, larve di svariata provenienza, che possono interessare gli ambienti lignei e cartacei di un’antico istituto di conservazione.

Biblioteca del Palazzo Nazionale di Mafra
Biblioteca Joanina di Coimbra

Eppure.. L’iniziativa, ancorché volontaria ed “economica”, non è né potrebbe essere a costo zero. Ogni forma di conservazione porta con sé oneri ed attenzioni. Quel che davvero differenzia questo trattamento dalle fumigazioni, per citare una tecnica alternativa e piuttosto comune, non è nemmeno il fatto che non sia necessario (cosa che invece sovente avviene con gli interventi chimici) spostare i volumi in ambienti dedicati. La differenza sostanziale sta nella longevità. Anche se non sappiamo di preciso da quanto tempo i chirotteri abitano le due biblioteche, sappiamo che questo metodo “spontaneo” si è dimostrato ad oggi decisamente persistente nel tempo.
Così non è stato per l’ossido di etilene, che è un ottimo insetticida, fungicida e battericida, ma vietato (ragioniamo esclusivamente del perimetro dei beni culturali, non del campo medico) o comunque sconsigliato in diversi paesi per la grande variabilità del suo desorbimento e la necessità di trattamento in autoclave. Altre sostanze espongono limiti diversi relativi all’ampiezza d’azione (l’aldeide è solo battericida ed è irritante, l’acido cianidrico tossico, il timolo indebolisce le pergamente e ingiallisce le pagine esposte al sole..) e anche le radiazioni ionizzanti, i raggi ultravioletti, microonde e radiofrequenze hanno limiti peculiari.

Quanto ai pipistrelli? Questi piccoli insettivori volanti approfittano dell’ambiente protetto per condurre un’iniziativa di caccia ben diversa dal contrasto ai parassiti con radiazioni o agenti chimici. Con quali esternalità negative? Ogni giorno, prima dell’apertura al pubblico, il guano prodotto con generosità e continuità dai pipistrelli che abitano le due biblioteche deve esser rimosso dai pavimenti, oltre che raccolto per mezzi di teli in pelle che proteggono sin dalla sera precedente tavoli, mobili e suppellettili.