Milano: consumi culturali e biblioteche

Il profilo e i consumi culturali dei frequentatori delle biblioteche milanesi è il titolo del report che Osservatorio AIE ha pubblicato in occasione di BookCity Milano e in affiancamento alla quarta edizione di I consumi culturali nella città di Milano, di cui abbiamo scritto recentemente.

Le slide che presentano l’esito del lavoro di ricerca basato sui dati del SBM evidenzia in prima battuta il recupero del numero di utenti precedente alla fase pandemica, con la crescia degli iscritti “ragazzi”, ma soprattutto un’importante sostituzione degli utenti del servizio MLOL (raddoppiati) in rapporto agli adulti, fascia in cui il segno meno supera quota 7.000. Non mi è chiarissimo in che forma le due platee siano state distinte. La composizione è ad ampia maggioranza femminile, nonché caratterizzata da titoli di studio alti. Anche sui titoli rilevo che il meccanismo del questionario inviato via mail autoseleziona una porzione di rispondenti che non copre tutte le fasce anagrafiche e quindi non può restituire una fotografia estensiva dell’utenza.

Le/i frequentatori sono abituali: 18% almeno una volta a settimana, 49% almeno una volta al mese. Anche la disamina dei bisogni dell’utenza è risolta in breve: si visita la biblioteca soprattutto per accedere al prestito, nell’86% dei casi. A ben leggere la domanda di partenza era le è capitato negli ultimi 12 mesi di prendere in prestito libri, ebook o audiolibri? Che è del tutto diverso dal frequentare una biblioteca anzitutto per il prestito. Potrei essere una studentessa che viene per studiare, un bimbo che frequenta le letture, un anziano che legge il quotidiano. Tre persone che in biblioteca rispondono a diversi e molteplici bisogni, di cui il prestito è un esito magari marginale. Tutti questi amici sono ricondotti nella categoria anzitutto per il prestito. Mah. Lo stesso bias, questa volta dichiarato in calce, connota le analisi delle attività che si svolgono in biblioteca.

Il volume dei prestiti è molto polarizzato: il 40% degli utenti che hanno preso libri (che non va confuso con gli utenti totali) prende fino a 3 libri l’anno, per il 5,6% dei prestiti totali. Mentre l’utenza che prende più di 25 prestiti (il 14%) cuba da sola il 59% dei prestiti complessivi.

Sorprendente il dato relativo alle tipologie di documenti che vanno in prestito, con la saggistica, specie se completata dalla manualistica, che tallona ed eguaglia in sostanza la narrativa. Probabilmente il dato scorporato delle rionali darebbe un esito differente, ma resta un’estrazione del tutto inattesa.

Anche la slide relativa al numero di ascoltatori di audiolibri sorprende ma per un motivo diverso. Il dato è definito stabile nel titolo, eppure abbiamo un numero di cosultazioni estremamente variabile: 154.000 nel 2019, 314.200 nel 2022, 250.100 nel 2023. Ci sono crescite e cadute, ma nessuna stabilità, nemmeno per quel che riguarda il numero di utenti o titoli.

Bookblogger, bookinfluencer, la galassia dei social influenzano la scelta di quale libro prendere in presti nel SBM. Al netto dei problemi con la lingua italiana l’affermazione è contraddetta sia dalle percentuali del grafico a torta (12% contro 88%) sia dalla domanda stessa che, in vero, parla dell’intero ecosistema del web, includendo forum, social media verticali, community e blog.

Quasi il 50% degli iscritti ascolta podcast, interessante in conclusione la percentuale di quanti si procurano libri solo o prevalentemente in biblioteca: l’11%. A conferma della relazione cooperativa tra biblioteche, librerie, scambio privato, fiere quali veicoli sintonici di promozione della lettura.


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