Francisco Ferrer y Guardia (1859-1909), promotore dell’Escuela moderna di Barcellona (1901) è stato tra i padri della pedagogia libertaria e di un’educazione libera da interferenze religiose e dalle distorsioni ereditate da una società classista e maschilista. Arrestato una prima volta nel 1906, fu giustiziato il 13 ottobre del 1909.
A Milano un Comitato pro-Ferrer era attivo sin dal dicembre 1906 tanto nella solidarietà internazionale, quanto nella diffusione degli ideali di laicità e libertà alla base del progetto didattico della Scuola moderna. Il Comitato era animato dal Gruppo Libertario Milanese (il cui segretario aveva l’iconico nome di Comunardo Braccialarghe!) insieme ad elementi di matrice socialista. Nel gennaio del 1909 era poi sorta nel varesotto, nel paese di Clivio, una piccola Scuola moderna (dotata anche di un bollettino scolastico) tuttavia destinata a non sopravvivere all’impatto del primo conflitto mondiale.
In conseguenza al processo che ne decretò la condanna a morte quale ispiratore dei moti della “Settimana tragica” che aveva scosso la Catalogna nel luglio precedente, la rivista dell’Università popolare gli dedico un numerò speciale (1/15 novembre 1909, e ancora nel numero del 15 aprile/ 1 maggio dell’anno successivo) dimostrando una sensibilità condivisa dalla breve esperienza della rivista bolognese della Scuola moderna.
La scuola moderna dev’essere anarchica e come tale non potrà sostenersi se non per l’opera e per il sacrificio degli anarchici. Implorare o attendere la cooperazione di colore che tremano di paura di fronte ai nostri concetti demolitori di dio e di autorità è illogico se non è vile.
Luigi Molinari, Primo Maggio di riflessione, in L’Università popolare,15 aprile 1910.
Il 14 ottobre una manciata di ore dopo l’omicidio di stato di Ferrer y Guardia, e nonostante il diniego di Turati e della Camera del Lavoro, il contagio dello sciopero spontaneo dilaga con una convocazione nello spiazzo antistante l’Arena e quindi nelle vie di Milano: 50.000 le persone autoconvocate in piazza, di cui almeno 50 arrestate nel corso della giornata. I tram sono presto bloccati dalla folla, che viene respinta dagli agenti solo al suono di colpi sparati in aria e una volta giunta in Corso Monforte, a due passi dalla prefettura della città.
Almeno diecimila persone rispondono all’appello anche il giorno successivo, tra le proposte che serpeggiano in piazza quella di attaccare le chiese, si parla di occupare il Duomo e vi saranno nuovamente scontri e ancora 300 arresti.
Le tre rivendicazioni degli insorti sono: lo stop all’insegnamento della religione nelle scuole pubbliche, la dedica di via Vescovado a Ferrer e la scarcerazione di Maria Rygier.
Il 20 aprile 1913, in Lambrate, sorge la cooperativa che porterà (due anni più tardi) all’inaugurazione della nuova Scuola moderna, per grandi e piccini, ispirata ai principi e alla memoria di Ferrer. Tra le figure attive nella Scuola moderna di Milano (in vero durata solo una manciata di mesi e presto chiusa dalla prefettura meneghina!) nelle università popolari e nell’omonima rivista sorta nel 1901 si ricorda in particolare Luigi molinari, vero e proprio filo conduttore delle esperienze qui brevemente ricordate e tra i più ispirati cantori della proposta pedagogica di Ferrer a queste latitudini.
Nel 1931 José Ruiz Rodriguez pubblica con lo pseudonimo di José Antonio Emmanuel il testo L’anarchia spiegata ai bambini, il cui secondo capitoletto riepiloga con queste parole il contributo didattico e pedagogico di Ferrer:
Vi voglio parlare di Ferrer. Studiate la sua vita, seguite il suo lavoro e fatene il vostro paladino e la vostra guida. È a lui che si deve l’invenzione della scuola razionalista, creata in Spagna per il bene dell’umanità. Ha bandito dalla scuola le tre farse di cui vi parlavo poco fa: il militarismo, il clericalismo e il capitalismo […] È stato lui a rendere sacro il vostro diritto a istruirvi e a educarvi al di fuori dell’antro polveroso delle vecchie scuole e degli insegnanti incartapecoriti. È stato lui a scacciare dalla vostra mente l’idea della divinità e a sostituirla con il culto della giustizia e della bontà. È stato lui ad aprire la prigione delle idee per trasformarla in un luogo piacevole e divertente. E’ stato lui a vedere in voi ciò che tutti devono vedere in voi: il futuro dell’umanità.
Josè R. Rodriguez
Per approfondire, vi segnalo Contro la chiesa. I moti pro Ferrer del 1909 in Italia, a cura di Maurizio Antonioli, Andrea Dilemmi e Jorge Torre Santos (BFS Edizioni, 2009)