Consumi culturali a Milano: un commento

Lo scorso 6 novembre è stato presentato alla Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco il report promosso da Osservatorio AIE in occasione di BookCity dal titolo I consumi culturali nella città di Milano. La rilevazione a campione nata nel 2021 su lettura e acquisti editoriali nella fase pandemica, nel corso delle successiva stagioni ha incorporato dapprima i consumi culturali nella città di Milano, nel 2023 ha implementato anche spesa e platea dei settori cultura e spettacolo monitorati da SIAE, quest’anno accresce (o muta?) con alcuni dati del comparto museale, oltre che con un affondo sulle biblioteche, che tratteremo in un prossimo contributo.

Nella sola Milano si supera il 10% della spesa in libri di tutto il Paese, si precisa che si tratta del trade (librerie fisiche, online e GDO) ma non è monitorato l’usato, la scolastica, gli ebook, gli audiolibri, i festival, le cartolibrerie né i bookshop. Anche le librerie aumentano (percentualmente più franchising e catena) fino a raggiungere quota 180, il 7% di quelle del Belpaese. Va rilevato che non vi sono tuttavia informazioni relative alle contestuali chiusure né alla rapidità del turn-over, di cui nell’ultimo anno abbiamo avuto diverse tristi testimonianze. Nuovamente fuori dal perimetro SIAE abbiamo due dati relativi ai musei comunali: 1,7 milioni di ingressi per 3,2 milioni di spesa. Il dato va ponderato alla completa gratuità della metà degli istituti censiti.

Nel complesso editoria, cultura e spettacolo sono stimati in 491 milioni di spesa totale in città (attenzione: non dei milanesi! Altra attenzione: dal conteggio sono esclusi musica e dvd, videogiochi e software) che diventano 790 milioni con lo sport. Altro numero da prendere con le pinze, in considerazione della mancata stima dei settori ballo, musical, parchi e fiere, marionette e buratti, arti circensi e altro. Ad ogni modo a Milano sono accolti l’8% degli spettatori e si effettua il 13% della spesa in questi stessi settori. L’aumento del 43% della spesa che “ha un andamento migliore rispetto al Paese”, è salutato dal report con soddisfazione, mentre la sostanziale stagnazione del pubblico non merita commento. Sarebbe stato interessante sottolineare anche diversamente le cifre: a fronte di un aumento della platea del 4%, la spesa di questa stessa platea è aumentata del 43%.

I libri (170 milioni, con le esclusioni di cui in apertura) costituiscono la prima spesa culturale a Milano, prima dei concerti, che a loro volta valgono quattro volte le mostre. Ampliando lo sguardo all’intrattenimento il podio muta repentinamente, con l’ingresso del calcio al primo posto della classifica.


Uno sguardo all’edizione 2023 mostra un report del tutto differente, di difficile comparazione con quello di quest’anno. Non combaciano i settori presi in esame e non ci ritroviamo quindi nei numeri che esprimono la spesa e i pubblici dei consumi culturali, ma la sorpresa vera arriva quando si sommano i dati dell’intrattenimento sportivo. Nel 2023 il calcio era stimato a 104 milioni, l’anno successivo in 191 milioni, un sostanziale raddoppio difficilmente interpretabile come coerente. Anche la spesa culturale è aggregata una volta con gli eventi, un’altra con lo sport, col risultato di rendere ulteriormente ostico il raffronto tra le due annualità.

Nel solo 2023 infine il report era “raddoppiato” da un interessante affondo sugli eventi (ma non quelli gratuiti!) e sui luoghi della cultura, la cui classifica con al quarto posto la Fondazione Corriere della sera tradisce un’impostazione piuttosto particolare del perimetro di lavoro. Infine la lettura. L’83% dei milanesi legge, se per lettura si intende ogni tipo di lettura: per motivi di studio, in formato audio o ebook, in fumetto, anche “una parte del libro”… Di questi 984.000 lettori il 76% legge libri a stampa, il 28% ebook e il 9% ascolta. Poco sottolineato è l’inquietante dato, anch’esso esterno al perimetro d’indagine dell’ultima annualità, relativo al crollo del tempo di lettura: da 3h 46 minuti del 2022 a 2h e 10 minuti del 2023.

I prestiti del sistema bibliotecario sono 851.000, di cui 663.000 libri, 59.500 ebook e, inaspettatamente, 96.500 audiovisivi. I temi sono molti e molto suggestivi, avremo appunto occasione di parlarne a stretto giro. Chiudo con una nota forse divertente su come la città favorisce la lettura: mentre il consenso alla frase offre molti stimoli cala lievemente, così come ha una ricca offerta di manifestazioni culturali, che a volte spingono alla ricerca di libri, gli assunti che acquisiscono consenso sono va troppo in fretta, distrae e lascia poco tempo alla lettura” e infine una ricca offerta di manifestazioni culturali che rendono superflua e meno rilevante la lettura di libri. Non è poco per la capitale della cultura, meglio, dei consumi culturali.


Le slide del rapporto 2024

Le slide del rapporto 2023

Immagine di copertina di Jeremy Yap su Unsplash

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