Tutti contro Internet Archive

A quasi tre anni di distanza dalla querela presentata da Hachette, Penguin (che con IA aveva già ingaggiato battaglia sul precedente di Maus), HarperColling e John Wiley & Sons, il processo per violazione di copyright nei confronti di Internet Archive ha preso il via nel marzo 2023, per chiudersi, tra luci e ombre, cinque mesi più tardi. La sentenza dello scorso 11 agosto infatti da un lato smentisce l’ipotesi di lavoro sul fair use promossa da IA, dall’altra scontenta le pretese restrittive delle grandi quattro.

Un passo indietro. Il più grande e longevo archivio di internet ha tra i suoi progetti più apprezzati la Open Library, che dal 2007 digitalizza volumi cartacei che poi offre in regime di prestito digitale controllato (CDL) che poi significa che presta una copia per volta, o comunque un numero di copie equivalente a quelle cartacee possedute, e squisitamente a tempo determinato…un po’ come le biblioteche fisiche. Qual è dunque il problema? Nei primi mesi della pandemia la non profit fu protagonista del progetto National emergeny library, immaginata per sopperire alla chiusura della istituzioni bibliotecarie, e dunque con un regime di prestito ispirato al concetto di fair use sempre limitato nel tempo ma non più nel numero di copie digitali circolanti.

Il prestito tramite la OL avviene in base alla teoria del Controlled Digital Lending, la qualenon è prevista dalla legge sul copyright statunitense ma che, secondo i teorizzatori, si basa sui principi della first sale doctrine e del fair use.

Il caso Hachette v. Internet Archive (Fabio Mercanti, Jlis)
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Progetto Gutenberg, come stai?

Aperto nel luglio 1971, il Progetto Gutenberg è la più antica biblioteca digitale al mondo ed è vivente…perlomeno al di fuori del suolo patrio. Con oltre 60.000 ebook distribuiti in primis in formato plain text (specie a partire dagli anni 2000) PB parla sostanzialmente ancora inglese, ma offre anche risorse in cinese e nelle principali lingue europee.

Nato dall’intuizione dell’informatico Michael Hart, il Progetto sorge inizialmente all’interno dell’Università dell’Illinois, dove la sua vicenda si lega a doppio filo agli albori della rete internet. Il nome Gutenberg, cui fa eco l’italiano Progetto Manuzio, è un omaggio al primo stampatore di Magonza e “inventore” del libro moderno. PG si basa ancora per lo più sul lavoro volontario per la revisione dei testi digitalizzati dapprima a mano, e oggi con tecniche OCR affiancate dalla curatela degli editor allo scopo di:

incoraggiare la creazione e distribuzione degli ebook, aiutare ad abbattere la gabbia dell’ignoranza e dell’analfabetismo, distribuendo quanti più ebook a quante più persone possibile

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Di ritorno dalle Stelline

Biblioteche e nuove forme della lettura è il titolo della 29a edizione del Convegno delle Stelline, che si è tenuto lo scorso 21 e 21 marzo 2024 eccezionalmente presso Palazzo Lombardia, biblioteca Valvassori Peroni e auditorium del Municipio 3.

Gentile utente,

il Centro Congressi Fondazione Stelline a partire dal 9 Gennaio 2024 avvierà importanti lavori di ristrutturazione e manutenzione straordinaria che consentiranno una profonda riqualificazione dello stabile. Non sarà quindi consentito l’ingresso nel Palazzo di persone o mezzi ad eccezione di quelli autorizzati per tutto il periodo dei lavori.
Ci scusiamo per il disagio certi che il nuovo Centro Congressi permetterà una migliore esperienza a tutti gli utenti.

Dal sito di Fondazione Stelline

Resta il nome e (forse non solo per quest’anno) si moltiplicano le sedi: l’accreditamento all’ingresso di Regione Lombardia è lento e tardivo, l’allestimento al cuore della piazza coperta decisamente più freddo, salva tutto l’auditorium che ha un suo effetto scenico. Dal ruolo strategico della literacy alle trasformazioni in atto nell’ecosistema digitale è il sottotitolo che accompagna un’illustrazione che pone l’accento su lettura ad alta voce, ascolto e nuove tecnologie, in un affresco della lettura come espressione cangiante, a misura di molte e molti.

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Robin Books: rubare ai Girolamini per contrastare i tarli

Il 19 aprile 2012 Massimo Marino De Caro si autosospende dal ruolo di direttore della biblioteca dei Girolamini, per esteso Biblioteca statale oratoriana del monumento nazionale dei Girolamini. Le indagini di quelle settimane portano nell’arco di una manciata di giorni i carabinieri di Napoli (lo era stato lo stesso DC in tempo di leva) nel dedalo di stanze custodite da don Sandro Marsano, sacerdote preposito dell’omonima congregazione a lungo indagato e oggi prosciolto in quanto soggiogato dal DC.
La denuncia che fa detonare il caso tuttavia non proviene dal cuore della più antica istituzione bibliotecaria partenopea (1586), arriva da Firenze, a 500 km di distanza dal complesso sito al civico 142 di via Duomo.

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Il giorno dopo l’8 marzo

Calvisano è un piccolo comune d’impianto medievale della bassa bresciana: 8400 abitanti e una squadra di rugby con all’attivo tre coppe Italia e sette scudetti. La biblioteca di via Fratelli Cervi 1 fa parte della vasta Rete Bresciana e Cremonese – RBBC, ha un corner per l’allattamento e un suo gruppo di lettura. Ieri sarebbe stato giorno d’apertura ma all’ingresso campeggiava un cartello con scritto:

Oggi 8 marzo, Giornata Internazionale della donna, la biblioteca è chiusa perché la bibliotecaria è in sciopero.

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BookPride 2024

Questo fine settimana, da venerdì 8 a domenica 10 marzo, andrà in scena la nuova edizione milanese di BookPride, che, a segnalare la sua vocazione di contrappunto alla grande kermesse torinese, conferma la scelta del moderno e anonimo Superstudio Maxi di via Moncucco.

Se Bookcity pare in preda a una sovrapproduzione bulimica di eventi, anticipazioni e code lunghe (in tipico stile da week tematica meneghina) e Tempo di libri è fallita ben prima di scippare lo scettro sabaudo, la Fiera nazionale dell’editoria indipendente si è conquistata anno dopo anno un suo spazio di tutto rispetto. Certo, siamo anni luce, purtroppo, dalla prima ingenua eppur genuina stagione di ODEI presso l’ex Palazzo del ghiaccio della città.

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Minicifre della cultura

Minicifre della cultura è il titolo di una raccolta di dati statistici nata dall’esigenza di raccogliere e condividere dati relativi alla produzione, alla salvaguardia, alla valorizzazione, alla gestione e alla diffusione della cultura in Italia, relativamente al quinquennio 2018/2022.
La ricerca, promossa dal Ministero della cultura, dalla Direzione generale educazione e dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, rispolvera un progetto dell’allora Ufficio studi del segretariato generale del Ministero e da vita a una nuova pubblicazione disponibile dietro licenza Creative commons in formato cartaceo (nov ’23, autoproduzione) e digitale.

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