L’ottocentesco palazzo civico di Luserna San Giovanni, in Val Pellice, si affaccia sulla piazza del mercato ed è reso riconoscibile dall’alternarsi di elementi gialli e rossi, archi, balconcini e terrazzamenti. Come sovente accade il suo lato posteriore è decisamente più sobrio: intonaco semplice ai piani superiori, ampio porticato al di sotto.
Da luglio 2022 “dentro” questi portici, trasformati e allestiti, ha trovato sede la nuova biblioteca comunale, che già durante la fase pandemica si era distinta per l’intuizione di portare la biblioteca “fuori di sé”, contaminando lo spazio pubblico con iniziative rivolte specialmente ai più piccoli. L’indirizzo, dopo la chiusura della precedente sede di via Roma, è via Ex deportati e internati, al civico 22. Il progetto Biblio Agorà include anche una sala conferenze e il Teatro Santa Croce.
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Io leggo perché nel 2024
In otto anni la campagna #IoLeggoPerché, ne avevo scritto molto sinteticamente qui, ha portato nelle scuole dello stivale 3 milioni di libri, contribuendo alla creazione e al potenziamento di tante biblioteche scolastiche. Le iscrizioni all’edizione 2024 (9/17 novembre) si sono aperte nel mese di giugno su ioleggoperche.it con un pacchetto di partenza di 25.000 scuole e 350 nidi già coinvolti nella campagna che, a partire dal mese di settembre, saranno gemellate alle famiglie donatrici.
Continua a leggere Io leggo perché nel 2024Libri pericolosi, tra tossicità e censura
No. Il pericoloso libro delle cose da veri uomini non è veramente pericoloso, se non per le esplicite allusioni contenute nel titolo. Ci sono libri veramente pericolosi. E’ il caso di quelli rilegati in tela a Schweinfurt agli albori dell’800, il cui colorante verde contenente acetato arsenito di rame rilascia nel tempo tracce di arsenico. Il PoisonBookProject e diversi atenei di area tedesca, a partire dalla biblioteca universitaria di Düsseldorf, sono impegnati in questo senso alla ricerca di libri copertinati in verde potenzialmente tossici in caso di manipolazione, ma si potrebbe dire lo stesso per quel che riguarda il coevo cromato di piombo utilizzato nelle colorazioni tendenti al giallo, e non solo in quelle.
Continua a leggere Libri pericolosi, tra tossicità e censuraL’Università proletaria
L’Università proletaria nasce da una scissione in seno all’Università popolare, sorta a Milano agli albori del Novecento. Le frizioni avevano avuto inizio sin dal novembre 1914, quando nazionalisti interventisti e socialisti internazionalisti si confrontavano aspramente a colpi di conferenze e contestazioni reciproce, l’arringa tenuta di fronte al Teatro del popolo da Giacinto Menotti Serrati il 21 del mese, di fronte a una platea di 500 convenuti, non è che un episodio tra i più noti.
Continua a leggere L’Università proletariaPirati senza caraibi
Quello degli introiti mancati a causa della pirateria non è un puro e semplice refrain, né una leggenda poggiata su elementi (perché ci sono per davvero) veritieri, è piuttosto un genere letterario: ha le sue figure ricorrenti, uno sviluppo narrativo riconoscibile, un registro caratterizzante, persino un pubblico piuttosto definito, che non coincide con quanti leggono gli indignati articoli sul tema.
Continua a leggere Pirati senza caraibiLibriaudio
Se un testo non viene impaginato, stampato e reso quindi disponibile alla lettura per certo non diventa un libro. Se tuttavia viene letto, registrato e distribuito, si può parlare a pieno titolo di audiolibro.
In occasione dell’annuale trasferta “al sud”, il mio personale rituale d’infanzia prevedeva il passaggio da una zia che conservava una collezione completa di 45 giri delle Fiabe sonore con la fascia rossa e il titolo giallo in copertina, edite da Fabbri negli anni sessanta. Non c’era radioraiplay con Ad alta voce, tantomeno la vecchia cara sigla (la migliore) de “Il terzo anello”. Non c’erano le più amatoriali registrazioni di LiberLiber e LibriVox, non c’era Mlol né i DRM, ma soprattutto non erano all’orizzonte le due piattaforme che in una manciata di anni hanno fagocitato l’80% dell’intero mercato dell’audiolibro. In Italia, perché nel solo scenario europeo sono almeno 200 i player oggi attivi, non ultima la svedese BookBeat con la sua inedita formula “a consumo”.
Continua a leggere LibriaudioVisto? Si stampi bene in mente
Come vive chi lavora con e dietro i libri? Questa la domanda al cuore del sondaggio che RedActa, associazione delle lavoratrici e dei lavoratori freelance che operano in ambito editoriale (sorta nel 2019 in seno ad Acta) ha posto in forma di sondaggio anonimo per capire, parafrasiamo, come lavora chi vive con e dietro i libri. Alla chiamata, pubblicata lo scorso giugno e rimasta aperta fino a tutto il mese di settembre, hanno risposto 825 persone, per lo più under 40, impegnate nella galassia dei lavori culturali (editor, grafica, traduzione, marketing..sovente più d’uno!) funzionali alla produzione libraria, e sovente formate proprio per questa carriera.
Continua a leggere Visto? Si stampi bene in menteI social dei libri
Nel 2006 nascono in Italia Wuz e Anobii. Il primo, in principio sorto come rivista digitale e poi passato al gruppo Feltrinelli, ha chiuso da diverso tempo. Il secondo ha sviluppato ben presto una discreta comunità di utenti in lingua italiana, pubblicato almeno un libro di recensioni dei suoi utenti, quindi sperato in un rilancio dopo la parentesi societaria in pancia a Mondadori, e ancora ha atteso e trovato un restyling grafico (che però gli ha fatto smarrire la caratteristica visualizzazione a libreria) poi più nulla.
Un anno più tardi da quel lontano 2006, non dall’ultimo maquillage web del social che porta il nome del tarlo della carta, nasce Goodreads. In oltre quindici anni di letture Goodreads ha costituito la più grande comunità digitale di lettori, autrici, recensori, e forse anche per questo si affaccia periodicamente alle cronace di settore per via delle medesime tare che affliggono gli altri social media commerciali: atteggiamenti persecutori, utilizzo fraudolento, derive commerciali di diverso tipo. Eppure, con più aggiornamenti di policy che di interfaccia, e nonostante la persistenza della sola lingua inglese, Goodreads si è ritagliata un suo protagonismo, seppure di nicchia, tra gli amanti del social reading.
Ciao ciao Fondo Franceschini
Il Fondo Franceschini (2020 – 2023) è mancato all’affetto delle librerie indipendenti, dell’editoria, e dell’utenza delle biblioteche pubbliche. Sì, perché qualunque ragionamento sull’eredità del Fondo cultura (e sulla mancata nascita del Fondo per il libro) non può prescindere dall’assunto che non si trattasse di un sostegno alla public library, quanto di una forma di economia circolare che, nel sostenere l’acquisto di testi presso librerie di prossimità, sosteneva pur con i suoi limiti l’intera filiera del libro, e di sponda le collezioni bibliotecarie.
Continua a leggere Ciao ciao Fondo FranceschiniFra i libri. Gennaio 1925
Se i tempi non fossero quelli che sono, noi diremmo ai lavoratori: pensate a farvi una piccola biblioteca. Dedicate un angolo della vostra casa a muti, fidati e confortevoli amici: ai libri.
Mi si dice che non v’è casa operaia, in Germania, che non abbia la sua piccola biblioteca. Certo, il tenore di vita delle classi lavoratrici tedesche, è superiore al nostro.
Non solo la biblioteca è in quelle case, ma il bagno è un “comfort”, cioè un senso di comodità che noi ignoriamo.
Ma verrà giorno in cui, anche il proletariato italiano, se vorrà, sarà ad un livello superiore di benessere materiale ed intellettuale.
Cerchiamo di affrettare quel giorno.
I consiglieri buoni, quelli che ci possono aiutare nelle lotte pel nostro miglioramento ed incoraggiarci, sono i libri. I libri, ricordatelo.
Non andiamo nel diffìcile.
Ecco qui un pacco, arrivato fresco fresco da quella Casa editrice miracolosa che è la Editrice Sociale di Viale Monza.