Questo fine settimana, da venerdì 8 a domenica 10 marzo, andrà in scena la nuova edizione milanese di BookPride, che, a segnalare la sua vocazione di contrappunto alla grande kermesse torinese, conferma la scelta del moderno e anonimo Superstudio Maxi di via Moncucco.
Se Bookcity pare in preda a una sovrapproduzione bulimica di eventi, anticipazioni e code lunghe (in tipico stile da week tematica meneghina) e Tempo di libri è fallita ben prima di scippare lo scettro sabaudo, la Fiera nazionale dell’editoria indipendente si è conquistata anno dopo anno un suo spazio di tutto rispetto. Certo, siamo anni luce, purtroppo, dalla prima ingenua eppur genuina stagione di ODEI presso l’ex Palazzo del ghiaccio della città.
La confezione di anno in anno è stata sofisticata ricorrendo ai professionisti della comunicazione (come si evince dal manifesto ufficiale sul sito, che confonde la sesta edizione con l’ottava…) e resta il vulnus del biglietto d’ingresso a 10 euro per accedere a una mostra-mercato, detto questo c’è del buono nelle pieghe della kermesse degli attori esterni alla logica (o alla cerchia?) dei gruppi editoriali.
Il titolo di questa ottava edizione è Cosa vogliamo. No, non è un ammiccamento al militante Cosa vogliamo, vogliamo tutto!, come accennavo siamo molto lontani dal 2015 e dal suo titolo-manifesto La cultura non omologata. Per leggere la proposta di quest’anno dobbiamo partire piuttosto dalle parole dei curatori:
Quando abbiamo pensato al tema dell’ottava edizione di Book Pride, Cosa vogliamo, abbiamo isolato immediatamente alcuni punti cardine: lavoro, sesso e soldi. Che rapporto vogliamo avere con il lavoro che, dopo la pandemia, è diventato sempre più il fulcro di ambivalenze e contraddizioni, catalizzatore di tensioni che coinvolgono il potere e lo sfruttamento di classe? Che tipo di relazione vogliamo costruire con il sesso e la pornografia, che oggi ancora di più rispecchiano, e amplificano, la società violenta in cui viviamo, allo scopo di proporre modelli nuovi, più liberi e meno violenti, alle nuove generazioni? E passando ai soldi, uno degli ultimi, tenaci tabù sopravvissuti nella nostra società: siamo pronti a parlarne in un dibattito pubblico, inclusivo e rispettoso verso tutti i soggetti socioeconomici? Quest’anno a Book Pride vogliamo partire da qui…
I numeri di BPM24? 200 marchi editoriali, 550 ospiti, 1000 metri quadrati ma, purtroppo, mai nessun* che stimi il numero dei titoli in “esposizione”. Nel ricco palinsesto ci sono proposte per grandi e piccini, musica, comics e da quest’anno la sezione Book Sport. In una città come Milano, da sempre in prima linea per le competizioni e che adesso si appresta ad accogliere i Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, gli organizzatori hanno pensato a un cluster di eventi dedicati al mondo dello sport. Un passaggio che non necessita ulteriori commenti nei giorni in cui una foresta di 500 larici viene annientata per fare spazio alla nuova pista da bob di Cortina.
Torniamo al programma. Il venerdì mattina come sempre è sostanziale appannaggio delle scolaresche di ogni grado. A partire dalle 14.30 prendono invece il via gli appuntamenti (anche) per i più grandi. Tra i molti, moltissimi, segnalo Distribuzione: vecchie e nuove sfide – Problemi e opportunità in uno dei settori nevralgici dell’editoria alle 14.30, e AI clonato la mia voce! Audiolibri, storie e suoni in un mercato che cambia un’ora più tardi. Alle 17.30 Come raccontiamo i conflitti del terzo millennio? e ancora, un’ora più tardi, Campagne di guerra. Centocinquant’anni di comunicazione, pubblicità, propaganda, a temperare un certo europeismo da barricata di altre proposte del pomeriggio inaugurale.
Della giornata di sabato segnalo anzitutto Scrivere il lavoro, Sostenere la lettura, la produzione e la domanda di libri. Cosa non è stato fatto, cosa sarebbe urgente fare. Nel pomeriggio si prosegue con Revolucionaria! Le vite intrecciate, la musica senza tempo e le lotte grandi come il mondo di Violeta Parra, Mercedes Sosa e Chavela Vargas.
Infine la domenica mattina si apre con La città del futuro e procede, nel pomeriggio, con La Milano di Luciano Bianciardi. Presentazione del volume “Milano… che gente… che città”.