BibliotecAria, un anno dopo

Care tutti,

BibliotecAria è nata un anno fa. Un tempo adeguato per un bilancio e rilancio del blog, ma anzitutto per mettere nero su bianco alcuni appunti su questa esperienza. Proverò a organizzare la riflessione per brevi capitoli, invitandovi sin d’ora a contribuire alla conversazione scrivendomi all’indirizzo abo@inventati.org con impressioni, richieste, commenti, contributi, rimbrotti.

Un blog negli anni ’20

Bibliotecaria.noblogs.org nasce nell’ottobre del 2023, a un anno esatto dall’inizio della mia nuova vita lavorativa da bibliotecario. L’idea di partenza era ed è quella di offrire uno spazio pubblico e libero sul web, dove appuntare riflessioni, curiosità, notizie in tema di libri ed editoria, biblioteche e librerie indipendenti, con qualche velleità di volgarizzare le letture che faccio altrove.

Sì perché nel titolo affianco alla postura bibliotecaria, c’è noblogs.org, una piattaforma autogestita di hosting con una precisa policy

Le pregiudiziali per poter partecipare ai servizi offerti su questo server sono la condivisione dei princìpi di antifascismo, antirazzismo, antisessismo, antiomofobia, antitransfobia, antimilitarismo e non commercialità che animano questo progetto, oltre ovviamente a una buona dose di volontà di condivisione e di relazione e a un bel po’ di pazienza.

Spazi e servizi di questo server non vengono destinati ad attività (direttamente o indirettamente) commerciali, al clero, ai partiti politici istituzionali o comunque, in sintesi, a qualunque realtà che disponga di altri potenti mezzi per veicolare i propri contenuti, o che utilizzi il concetto di delega (esplicita o implicita) per la gestione di rapporti e progetti.

Dalla policy dei servizi autistici/inventati

Questa scelta, come ogni scelta, ha precise conseguenze: su BibliotecAria non ci sono account, profili, commenti, strani plugin, non ci sono statistiche dettagliate ulteriori a un generico “visite della settimana”. Non ci sono inviti ad acquistare alcunché, non ci sono crowdfunding, patreon o abbonamenti. Non ci sono contenuti esclusivi e per questo necessariamente escludenti. Le funzionalità sono ridotte al lumicino: un blog caratterizzato da post brevi, incolonnati, dall’impaginazione elementare, pure le immagini sono poche.

Si legge bene con qualunque dispositivo, è leggerissimo, semplice, quasi evanescente.

E i social?

Negli ultimi anni ho progressivamente abbandonato i miei profili sui social commerciali (instagram, facebook, x quando si chiamava twitter) che ho però mantenuto, ad oggi, aperti. Perché? Così ogni lunedì mattina, dopo le otto, segnalo con un post effimero la pubblicazione del nuovo brano. Sto testando da qualche tempo mastodon (su istanza Bida, dopo la dipartita prematura di nebbia.fail) e di recentissimo bluesky con lo stesso approccio da individual network ed esiti che posso serenamente definire commisurati all’impegno profuso. Il progetto si ispira alla cultura della gratuità: non chiedo nulla e non ho spese, noblogs.org ospita il blog e io le restituisco una piccola donazione liberale ricorrente.

Diverse persone mi hanno scritto invitandomi a duplicare lo sforzo quantomeno su substack, una piattaforma di newsletter sociali che ha preso il giro anche a queste latitudini negli ultimi due anni. Sto tentennando per la preoccupazione di raddoppiare il tempo “tecnico” in ossequio alla fama di pubblico.

BibliotecAria è collegata anche a un canale telegram su cui ogni tanto butto qualche timida ulteriore segnalazione, ma poca poca roba. L’idea è sempre quella di fare un servizio a chi non intende usare la comodissima, pulita e rodata tecnologia rss (principio alla base della pubblicazione seriale di blog e podcast) e che tanto comodamente permette di avere aggiornamenti dai canali d’interesse con un comodo aggregatore di contenuti. Mai tecnologia conviviale fu più sottostimata nella ricerca di una dieta informativa più equilibrata e snella. Un’ipotesi di lavoro potrebbe essere quella di condividere sul canale qualche articolo interessante in cui inciampo, senza velleità di scrivere su quell’argomenti. Una segnalazione a settimana (a titolo d’esempio questo sul diritto allo studio o quest’altro sulla lettura in biblioteca..) offrirebbe un piccolo valore aggiunto a quel canale, non vorrei tuttavia ingenerare confusione tra contenuti ulteriori e contenuti nativi e ulteriori, col rischio di archiviare gli spunti proposti a ritmo lento e cadenzato. Ad ogni modo il canale è anzitutto uno strumento molto comodo per inoltrare il singolo articolo a chi pensate possa interessare, questa è l’unica call go action che troverete qui oggi. Se avete piacere di far conoscere BibliotecAria di certo avrete una cassetta degli attrezzi digitale e non ben fornita. Sbizzarritevi in cambio di sincera gratitudine.

E la comunità dei lettori? Fuori della retorica delle comunità e dei pubblici, un ecosistema digitale così asciutto non agevola di certo la conversazione, ma non ho (sin qui) cercato e quindi trovato soluzioni di compromesso migliori. Provo solo a scrivere dei contenuti auspicabilmente stimolanti, nell’intento di fissare fatti, numeri, concetti che possano tornare utili nello spazio di vita individuale e collettivo, ma ulteriore alle dinamiche digitali. Non saprei dire se la cosa sia di utilità per qualcun*, ma nel caso mi farebbe piacere. Qualche volta si danno delle occasioni di portare quello che germina qui altrove, e questo è prezioso.

I temi

Su questo blog potete leggere di biblioteche, promozione della lettura, universo editoriale e cultura libraria. Questi contenuti, del tutto randomici, sono intervallati da altre “rubriche informali” e a questi connesse, tratti dalla storia sociale e in particolare dalle culture libertarie. E ancora da pure curiosità, vicende appassionanti, vertenze biosindacali, notizie buone e terrifiche, con una perniciosa attenzione a Milano, il luogo che presumo di conoscere meglio, e in cui sono certo di abitare. Alcuni contributi hanno un carattere radicale e tagliente, altri decisamente più laico e distaccato, non sono previsti format cui corrispondere in qualche modo. In futuro si potrebbero aprire nuovi fronti di intervento, che di solito colleziono con parole chiave che a distanza di tempo risultano del tutto ermetiche in un apposito blocco note.

Altri progetti

In BibliotecAria l’io passa in secondo piano. Esiste un labile riferimento ben nascosto nell’about a un altro blog dove appunto, sempre per mio archivio ma in forma pubblica (e solo quando me ne ricordo) alcune iniziative e progetti che partecipo, libri pubblicati, e qualche coniglio che serbo nel cappello. Evito di confondere i piani se non è strettamente necessario, non importa che siano libri, incontri pubblici o chessoio. Chi trova interessante approfondire troverà modo e tempo di proseguire altrove la navigazione (o magari scoprirà il comodo mondo dell’rss).

Domani

Anzitutto un ringraziamento va a Lele e a mia madre che colgono i refusi che sfuggono copiosi al mio ticchettio, un secondo a te che anche questa settimana sei arrivat* sin qui, in fondo a un post forse più bislacco e intimo dei precedenti. In un momento in cui la dieta informativa passa alle forche algoritmiche piuttosto che dal dialogo e dall’incontro tra Isole nella rete, il sito continuerà ostinatamente nel suo mood spartano e minimalista a sputare fuori un articoletto ogni lunedì, alle 8 in punto, almeno fino a quando la spinta non si esaurirà. Non sono previste settimane di pausa né crescite e tantomeno accelerazioni. Ad oggi ho ricevuto tante domande, qualche richiesta di argomento, nessuna richiesta esplicita di ospitare contenuti compulsati da altre dita. Domani chissà.

Volevo solo fare un blog leggibile, un microambiente sperabilmente stimolante per qualcun*.