Educazione civica: pubblicate le nuove linee guida. O no?

In attesa della più ampia riforma in materia di valutazione, condotta e sospensioni, 4+2, le linee guida per la nuova educazione civica approdano sui banchi di scuola in sostituzione di quelle datate al giugno 2020. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, retto da Giuseppe Valditara, confeziona un pacchetto d’indirizzo in cui, tra molte continuità, spiccano alcune istanze inedite.

Dal patrimonio alla patria. L’occorrenza dei due lemmi è ribaltata: all’insistenza sul patrimonio materiale e immateriale (culturale, territoriale, agroalimentare..) è surclassata dal ricorso insistente ai concetti di comunità nazionale e patria, identità italiana, civiltà europea e occidentale. Senza dimenticare un riferimento all’importanza di integrare gli “studenti stranieri”.

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Abbiamo un problema con l’IA

Abbiamo un problema con l’intelligenza artificiale? Premetto che non ne ho mai aperto intenzionalmente un’interfaccia, dove l’accento è su intenzionalmente, mentre la consapevolezza è quella di una sua sempre piu rapida pervasività (più o meno esplicita) in tante piattaforme e navigazioni proprie della dieta digitale d’ogni giorno. Premetto poi, forte della mia ignoranza disciplinare ed esperienziale, anche di appartenere alla ristretta (?) cerchia degli scettici, nella duplice accezione di consapevolezza dell’impossibilità di conoscere ma soprattutto di perplessità in relazione a un possibile esito positivo del suo utilizzo.

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Operazione Pushkin

La cifra non è nota, meglio, non è stimata. Per certo sono almeno 170 volumi di pregio volatilizzati negli ultimi due anni, di cui ben 78 nel solo Ateneo di Varsavia. La storia di questa settimana ci riporta alla rubrica informale dedicata al furto (vedi anche la puntata sui Girolamini, e quella sul British Museum) ed ha inizio nell’aprile 2022, probabilmente nella biblioteca universitaria di Tartu.

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La biblioteca di Luserna

L’ottocentesco palazzo civico di Luserna San Giovanni, in Val Pellice, si affaccia sulla piazza del mercato ed è reso riconoscibile dall’alternarsi di elementi gialli e rossi, archi, balconcini e terrazzamenti. Come sovente accade il suo lato posteriore è decisamente più sobrio: intonaco semplice ai piani superiori, ampio porticato al di sotto.
Da luglio 2022 “dentro” questi portici, trasformati e allestiti, ha trovato sede la nuova biblioteca comunale, che già durante la fase pandemica si era distinta per l’intuizione di portare la biblioteca “fuori di sé”, contaminando lo spazio pubblico con iniziative rivolte specialmente ai più piccoli. L’indirizzo, dopo la chiusura della precedente sede di via Roma, è via Ex deportati e internati, al civico 22. Il progetto Biblio Agorà include anche una sala conferenze e il Teatro Santa Croce.

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Io leggo perché nel 2024

In otto anni la campagna #IoLeggoPerché, ne avevo scritto molto sinteticamente qui, ha portato nelle scuole dello stivale 3 milioni di libri, contribuendo alla creazione e al potenziamento di tante biblioteche scolastiche. Le iscrizioni all’edizione 2024 (9/17 novembre) si sono aperte nel mese di giugno su ioleggoperche.it con un pacchetto di partenza di 25.000 scuole e 350 nidi già coinvolti nella campagna che, a partire dal mese di settembre, saranno gemellate alle famiglie donatrici.

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Libri pericolosi, tra tossicità e censura

No. Il pericoloso libro delle cose da veri uomini non è veramente pericoloso, se non per le esplicite allusioni contenute nel titolo. Ci sono libri veramente pericolosi. E’ il caso di quelli rilegati in tela a Schweinfurt agli albori dell’800, il cui colorante verde contenente acetato arsenito di rame rilascia nel tempo tracce di arsenico. Il PoisonBookProject e diversi atenei di area tedesca, a partire dalla biblioteca universitaria di Düsseldorf, sono impegnati in questo senso alla ricerca di libri copertinati in verde potenzialmente tossici in caso di manipolazione, ma si potrebbe dire lo stesso per quel che riguarda il coevo cromato di piombo utilizzato nelle colorazioni tendenti al giallo, e non solo in quelle.

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L’Università proletaria

L’Università proletaria nasce da una scissione in seno all’Università popolare, sorta a Milano agli albori del Novecento. Le frizioni avevano avuto inizio sin dal novembre 1914, quando nazionalisti interventisti e socialisti internazionalisti si confrontavano aspramente a colpi di conferenze e contestazioni reciproce, l’arringa tenuta di fronte al Teatro del popolo da Giacinto Menotti Serrati il 21 del mese, di fronte a una platea di 500 convenuti, non è che un episodio tra i più noti.

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Pirati senza caraibi

Quello degli introiti mancati a causa della pirateria non è un puro e semplice refrain, né una leggenda poggiata su elementi (perché ci sono per davvero) veritieri, è piuttosto un genere letterario: ha le sue figure ricorrenti, uno sviluppo narrativo riconoscibile, un registro caratterizzante, persino un pubblico piuttosto definito, che non coincide con quanti leggono gli indignati articoli sul tema.

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Libriaudio

Se un testo non viene impaginato, stampato e reso quindi disponibile alla lettura per certo non diventa un libro. Se tuttavia viene letto, registrato e distribuito, si può parlare a pieno titolo di audiolibro.

In occasione dell’annuale trasferta “al sud”, il mio personale rituale d’infanzia prevedeva il passaggio da una zia che conservava una collezione completa di 45 giri delle Fiabe sonore con la fascia rossa e il titolo giallo in copertina, edite da Fabbri negli anni sessanta. Non c’era radioraiplay con Ad alta voce, tantomeno la vecchia cara sigla (la migliore) de “Il terzo anello”. Non c’erano le più amatoriali registrazioni di LiberLiber e LibriVox, non c’era Mlol né i DRM, ma soprattutto non erano all’orizzonte le due piattaforme che in una manciata di anni hanno fagocitato l’80% dell’intero mercato dell’audiolibro. In Italia, perché nel solo scenario europeo sono almeno 200 i player oggi attivi, non ultima la svedese BookBeat con la sua inedita formula “a consumo”.

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Visto? Si stampi bene in mente

Come vive chi lavora con e dietro i libri? Questa la domanda al cuore del sondaggio che RedActa, associazione delle lavoratrici e dei lavoratori freelance che operano in ambito editoriale (sorta nel 2019 in seno ad Acta) ha posto in forma di sondaggio anonimo per capire, parafrasiamo, come lavora chi vive con e dietro i libri. Alla chiamata, pubblicata lo scorso giugno e rimasta aperta fino a tutto il mese di settembre, hanno risposto 825 persone, per lo più under 40, impegnate nella galassia dei lavori culturali (editor, grafica, traduzione, marketing..sovente più d’uno!) funzionali alla produzione libraria, e sovente formate proprio per questa carriera.

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