Consumi culturali a Milano: un commento

Lo scorso 6 novembre è stato presentato alla Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco il report promosso da Osservatorio AIE in occasione di BookCity dal titolo I consumi culturali nella città di Milano. La rilevazione a campione nata nel 2021 su lettura e acquisti editoriali nella fase pandemica, nel corso delle successiva stagioni ha incorporato dapprima i consumi culturali nella città di Milano, nel 2023 ha implementato anche spesa e platea dei settori cultura e spettacolo monitorati da SIAE, quest’anno accresce (o muta?) con alcuni dati del comparto museale, oltre che con un affondo sulle biblioteche, che tratteremo in un prossimo contributo.

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Roma: sos rider!

Arricchire le biblioteche di servizi disegnati per i fattorini che consegnano a domicilio nelle vie della capitale: punti ristoro, ricarica eletterica, servizi igienici, ma soprattutto occasioni per fare comunità. Con l’apertura della gara d’appalto per gli allestimenti, il progetto entra nella sua fase operativa a due anni dal primo annuncio pubblico.

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I numeri di Francoforte

La 76a Fiera del libro di Francoforte si è conclusa lo scorso 20 ottobre, sciacquando via lo strascico di polemiche che ha accompagnato sin dalla fase organizzativa (tra inviti mancati, lettere aperte, cambi di passo, cambi di ministro..) la più importante vetrina dell’editoria internazionale e della compravendita di diritti. All’ombra dei resoconti muscolari (230 espositori “rappresentanti” l’editoria patria, altri 130 accolti nel padiglione collettivo promosso da ICE/AIE con alcune realtà regionali, numeri importanti ma fisiologicamente disponibili prima dell’appuntamento) sono stati resi noti i risultati dell’ultima ricerca firmata NielsenIQ – GfK dal titolo 36 anni dopo. Il mercato del libro in Italia oggi.

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Memorie di un edicolante

Una quindicina di anni fa, per qualche mese, ho fatto l’edicolante in via Gallarate, per lo più il turno di apertura in veste di “assistente” dei due gestori. La routine prevedeva: sveglia sul telefonino alle quattroemezza/cinque, inforcare la bici e sospingerla sul ponte della ghisolfa prima che il sole sorga, tirar su la cler e verificare le bolle di ciascuna cassa di riviste, giornali, giochini e altre chincaglierie in arrivo, battere sul gestionale ciascuna vendita, sperare di trovarsi presto in due per alternare caffé, pipì e “salve a lei” fino alle ore 11.30 del mattino.

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Alla c.a. del ministro Giuli

Nel cuore della stagione balneare la querelle Boccia-Sangiuliano è definitivamente implosa col suo strascico di cattiverie e sgambetti, denunce ed ex-segreti da offrire al pubblico, mentre gli inservienti ripuliscono la sala a luci ormai accese. Il cambio di passo alla guida del ministero (sì, farebbe eccezione l’imbarazzante militanza giovanile nella fila del movimento di matrice neofascista Meridiano zero…) è avvenuta in un silenzio ovattato, da cui non trapelano all’oggi indirizzi o rotte inedite rispetto a quelle tracciate dal precedente ospite della poltrona di ministro della cultura.

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Un leone in biblioteca

Un bel giorno, un leone entrò in biblioteca.
Passò davanti al bancone nell’ingresso e salì
dritto verso le sale di lettura.

Comincia così l’albo di Michelle Knudsen (autrice classe 1974 piuttosto prolifica, con oltre 50 testi pubblicati), illustrato da Kevin Hawkes e da non confondere col quasi omonimo C’è un leone in biblioteca! (Dave Skinner con Arélie Guillerey, Gallucci).
Un leone in biblioteca, originariamente edito da Nord-Süd Verlag e in Italia nel 2007 dalla sua succursale Nord-Sud editore, è tornato dopo una decade di assenza sempre per il marchio di casa Salani, con la traduzione di Luigina Battistutta.

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Guerra: la patologia dei libri taciuta

Lo scorso 19 agosto la Contea di Suffolk è stata investita da una tempesta che ha riversato in una manciata di ore quasi 30 centimetri di pioggia sul cuore di Long Island. Le immagini delle telecamere di sicurezza diffuse il 5 settembre mostrano l’acqua penetrare dapprima dagli spiragli di una porta, quindi premere con sempre maggiore insistenza, sino a raggiungere il punto di rottura del muro di cartongesso. Un torrente di fango si riversa improvvisamente all’interno della Smithtown library.

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Pipistrelli in biblioteca

Pipistrelli in biblioteca non è un albo fuori catalogo de Il Castoro, non solo almeno.

Almeno due importanti istituti culturali del Diciottesimo secolo, la Biblioteca Joanina di Coimbra e la biblioteca del Palazzo Nazionale di Mafra, sfruttano infatti i chirotteri nella lotta biologica a insetti e parassiti del legno, della carta dei libri e di tutto quel che tiene insieme le carte dei libri: colle, elementi di cartone, filo, tessuto…

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Conrad Gessner, camminatore

Recentemente ho segnalato la pubblicazione di un volume monstre scritto “a dieci mani” dedicato a quante/i desiderino cimentarsi nei concorsi per bibliotecari. La dedica di alcune righe alla figura del bibliografo, naturalista e medico svizzero Conrad Gessner, all’interno del capitolo che si occupa dell’evoluzione della disciplina biblioteconomica, era del tutto naturale:

Spettò a Conrad Gessner, naturalista ed erudito, il compito di rinverdire lo spirito universalista dell’antica istituzione alessandrina con la pubblicazione nel 1545 della sua Bibliotheca Universalis, “la” bibliografia universale delle lingue dotte, comprensiva di oltre 5.000 autori e 15.000 testi greci, latini ed ebraici. Componendo quest’opera, unitamente a un indice per autori, egli pone l’accento sul connubio tra conoscenza del patrimonio culturale, produzione di repertori omnicomprensivi e tutela. È considerato l’inventore della scheda bibliografica, la carta d’identità del documento posseduto e inventariato. La sua iniziativa, la cui sensibilità classificatoria è al centro del successivo volume Pandectae (1548/9) che si apre ad autori volgari, è debitrice della prima opera bibliografica dell’era moderna: il Liber de Scriptoribus Ecclesiasticis (1494) di Trithemius.

Concorsi per bibliotecari. Funzionari, istruttori e collaboratori (Edises, 2024)
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Aperture serali: bello e giusto però..

Nelle biblioteche tornano le aperture fino alle 23. Con questo titolo, piuttosto stercofonico, lo scorso 19 febbraio la redazione milanese di Repubblica informava l’utenza (e i bibliotecari stessi!) dell’attesa estensione degli orari di apertura al pubblico. Due righe più in basso, con un carattere certamente più minuto, il sottotitolo precisa che l’estensione riguarda un terzo delle rionali della città.

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