Visto? Si stampi bene in mente

Come vive chi lavora con e dietro i libri? Questa la domanda al cuore del sondaggio che RedActa, associazione delle lavoratrici e dei lavoratori freelance che operano in ambito editoriale (sorta nel 2019 in seno ad Acta) ha posto in forma di sondaggio anonimo per capire, parafrasiamo, come lavora chi vive con e dietro i libri. Alla chiamata, pubblicata lo scorso giugno e rimasta aperta fino a tutto il mese di settembre, hanno risposto 825 persone, per lo più under 40, impegnate nella galassia dei lavori culturali (editor, grafica, traduzione, marketing..sovente più d’uno!) funzionali alla produzione libraria, e sovente formate proprio per questa carriera.

Chi sono queste persone? Per cominciare, in due casi su tre, non si tratta di lavoratori dipendenti, nessuna novità da questo punto di vista nella cornice di un processo di precarizzazione non tanto crescente quanto endemico. Tra quanti lavorano esclusivamente nel settore, la maggioranza relativa lo fa difatti in regime di partita iva.
Il reddito mediano annuo dichiarato si colloca al di sotto dei 18mila euro netti. I problemi sono tuttavia irriducibili a precarietà e bassi compensi, laddove investono la sfera emotiva a causa dello stress dovuto alla gestione di diversi fornitori in regime di perpetua urgenza (contraltare della maggiore capacità contrattuale di quanti non si affidano a un’unica controparte) oltre al “normale” sovraccarico lavorativo che colpisce il 45% dei rispondenti.

Verso la metà della presentazione che restituisce i dettagli delle risposte arriva la mazzata: il reddito annuo delle donne è del 18% inferiore a quello degli uomini: a una sostanziale parità di ore lavorate, le donne ricevono una paga oraria sensibilmente più bassa. Le attività autoriali (scrivo, traduco, disegno..) sono quelle meno redditizie per via dell’assenza di continuità lavorativa, per i compensi medi orari più bassi e per la spaventosa assenza di royalties nel 72% dei rispondenti.

Contestualmente alla restituzione del sondaggio RedActa ha pubblicato un altro paio di contributi di un certo interesse: una guida ai compensi dignitosi, che è a un tempo anche un glossario ragionato delle fasi di produzione dell’impaginato, e il Redalgoritmo. Di che si tratta?

c’è a chi piace fare i conti e a chi meno. Grazie ai compensi dignitosi di Redacta che trovate nella Guida potete ottenere un preventivo per un lavoro editoriale solo con carta e penna, ma per calcolarlo alla velocità della luce vi viene in soccorso questa applicazione web che abbiamo progettato proprio a partire dalle nostre tariffe dignitose.

Dalla presentazione del RedAlgoritmo

Con questa campagna RedActa si propone con spinta alla platea di quante e quanti si affacciano in apparente solitudine al cospetto di quello che si vorrebbe lavoro culturale, ma resta a tutti gli effetti industria libraria.

Sul tema segnalo anche il podcast della tavola rotonda su editoria, classe operaia e lotta di classe promossa nella cornice dell’ultima edizione del Festival di Letteratura Working Class promosso da Edizioni Alegre con GKN.