Libri pericolosi, tra tossicità e censura

No. Il pericoloso libro delle cose da veri uomini non è veramente pericoloso, se non per le esplicite allusioni contenute nel titolo. Ci sono libri veramente pericolosi. E’ il caso di quelli rilegati in tela a Schweinfurt agli albori dell’800, il cui colorante verde contenente acetato arsenito di rame rilascia nel tempo tracce di arsenico. Il PoisonBookProject e diversi atenei di area tedesca, a partire dalla biblioteca universitaria di Düsseldorf, sono impegnati in questo senso alla ricerca di libri copertinati in verde potenzialmente tossici in caso di manipolazione, ma si potrebbe dire lo stesso per quel che riguarda il coevo cromato di piombo utilizzato nelle colorazioni tendenti al giallo, e non solo in quelle.

Il progetto di indagine bibliotossicologica PBP dell’Università del Delaware ha portato alla costituzione di un database di volumi possibilmente tossici contenente centinaia di edizioni pubblicate dalla fine del ‘700 agli anni ’80 del secolo successivo.

Ci sono poi libri che, pur non essendo pericolosi al tatto, e sempre senza entrare nei recessi delle loro pagine, scuotono al punto da scegliere di mutilarli, dopo che proprio di mutilazione erano fatti. Postuma, se così si puo dire. É il caso della rilegatura in pelle umana del volume Des destinées de l’ame (di Arsène Houssaye) recentemente rimossa dalla biblioteca Houghton di Harvard dopo le polemiche seguite alla scoperta circa l’origine non consensuale e per l’appunto postuma della bibliopegia antropodermica realizzata a partire dal corpo di una donna deceduta di ictus in ospedale psichiatrico.


Nel solo 2023 i titoli vietati nelle biblioteche USA hanno raggiunto la quota record di 4240, con una crescita di oltre il 60% sulla precedente rilevazione. Una corsa senza freni cominciata a partire dal 2020 e che pare non incontrare soffitti.
La “nuova” censura ha una matrice diversa da quella spontaneista di qualche anno fa ed è differente dal target scolastico che va di moda anche da queste parti. Contro la presunta ideologia gender veicolata nelle scuole dai testi sull’omogenitorialità si è infatti scagliata la censura dei sindaci di Venezia (Brugnaro, 2015) e Verona (Sboarina) due anni più tardi. Ad essere sotto attacco sono anzitutto le biblioteche di pubblica lettura:

Il 47% dei casi riguarda titoli che raccontano storie ed esperienze relative a individui appartenenti alla comunità LGBTQIA+ o BIPOC, acronimo di «Black, Indigenous, People of Color»

Giornale della libreria

Lunedì 8 aprile, in concomitanza con la Giornata del diritto alla lettura che apre la National Library Week conclusasi il sabato seguente, l’ALA ha reso nota la lista dei dieci libri più attaccati negli Stati Uniti, nonché il suo rapporto completo sullo stato attuale delle biblioteche americane.

A conferma della persistenza nell’attuale politica liberticida di una tossicità diversa da quella del cromo e dell’arsenico segue la classifica dei 10 titoli più censurati:

  1. Gender Queer by Maia Kobabe. Reasons: LGBTQIA+ content, claimed to be sexually explicit.
  2. All Boys Aren’t Blue by George M. Johnson. Reasons: LGBTQIA+ content, claimed to be sexually explicit.
  3. This Book Is Gay by Juno Dawson. Reasons: LGBTQIA+ content, sex education, claimed to be sexually explicit.
  4. The Perks of Being a Wallflower by Stephen Chbosky. Reasons: Claimed to be sexually explicit, LGBTQIA+ content, rape, drugs, profanity.
  5. Flamer by Mike Curato. Reasons: LGBTQIA+ content, claimed to be sexually explicit.
  6. The Bluest Eye by Toni Morrison. Reasons: Rape, incest, claimed to be sexually explicit, EDI (equity, diversity, inclusion) content.
  7. (tie) Tricks by Ellen Hopkins. Reasons: Claimed to be sexually explicit, drugs, rape, LGBTQIA+ content.
  8. (tie) Me and Earl and the Dying Girl by Jesse Andrews. Reasons: Claimed to be sexually explicit, profanity.
  9. Let’s Talk About It by Erika Moen and Matthew Nolan. Reasons: Claimed to be sexually explicit, sex education, LGBTQIA+ content.
  10. Sold by Patricia McCormick. Reasons: Claimed to be sexually explicit, rape.

Prossima tappa della vertenza? La settimana dei libri vietati in conclusione del mese di settembre. Sul tema della libertà di espressione si è espressa a più riprese, e con abbondanza di dati e riflessioni all’intersezione tra libertà di parola e cultura letteraria, anche PEN America – the freedom to write, specialmente con un report sulla censura in ambiente scolastico.

Img in coperta da collection.sciencemuseumgroup.org.uk, reperibile qui