Il premio mutilato

Alla fine il premio è arrivato in silenzio, perché la cerimonia di consegna è stata annullata dalla Fiera del libro di Francoforte in programma dal 18 al 22 ottobre 2023.

Un dettaglio minore (La nave di Teseo, 2021) è il quarto e ultimo romanzo della scrittrice palestinese Adania Shibli, romanzo già selezionato per l’International Booker Prize nell’anno della sua uscita. In italiano erano già stati tradotti nel 2007 Sensi (Masaas, 2002) e più avanti una prima raccolta di racconti, entrambi per l’editore Argo.

Per protesta contro la decisione di censurare il premio, l’editore inglese Fitzcarraldo ha temporaneamente pubblicato in forma gratuita la versione ebook del romanzo breve dell’autrice nata nel 1974 ed oggi errante tra Ramallah e Londra.

In molti ne hanno parlato, qualcuno ha posto l’accento su una mossa di marketing che segue una punizione ingiusta e fondamentalmente razziale nei confronti della Shibli. Un’autrice che non poteva essere platealmente e pubblicamente premiata perché palestinese, nel mese in cui altri palestinesi rispondevano dalla prigione a cielo aperto di Gaza, nel più oscuro dei modi, ad anni di apartheid, tortura, colonializzazione. Credo che Michael Hardt abbia sintetizzato in un video di soli due minuti con grande chiarezza questa dimensione della rivolta carceraria e delle sue brutture.

Nel 1949 una truppa di soldati israeliani in pattuglia nel territorio del Negev, alla ricerca di infiltrati e nemici, si imbatte in un gruppo di beduini che uccide all’istante, per poi scoprire che non hanno armi di nessun genere. Rimangono vivi una giovane ragazza e un cane. La ragazza viene violentata dal gruppo di soldati e uccisa nel giro di quattro giorni. Il cane latra sconsolato per tutto il tempo.

Venticinque anni dopo l’abbaiare incessante di un altro cane sveglia una giovane donna palestinese, ossessionata da quello stupro avvenuto esattamente il giorno della propria nascita. Si metterà alla ricerca del luogo in cui è avvenuto. Per dare voce alla vittima? Per riparare e rendere giustizia a un terribile torto? Il suo progetto non è chiaro neppure a se stessa e nel corso del suo viaggio viene assalita dal dubbio che “al mondo d’oggi le persone devono affrontare una tale mole di sofferenze che non c’è alcun motivo per andare a cercarne delle altre nel passato.”

dalla bella recensione apparsa su PulpLibri

Dai fatti qui riassunti è passato un mese, un altro atroce mese di guerra.