BibliotecAria, due anni dopo

Care tutti,

BibliotecAria è nata due anni fa, un po’ come il mio bimbo. Prima di cominciare, se vi va, a questo indirizzo potete recuperare il bilancio e rilancio originale del progetto, di fine 2024. Mi sento di confermare l’apertura di quel brano:

l’idea di partenza era ed è quella di offrire uno spazio pubblico e libero sul web, dove appuntare riflessioni, curiosità, notizie in tema di libri ed editoria, biblioteche e librerie indipendenti, con qualche velleità di volgarizzare le letture che faccio altrove.

e di non propinarvi parafrasi e perifrasi per ripetere tutto quanto avevamo già condiviso in quell’occasione. Qualche mese fa, per prepararmi alla fase dei “terribili due” ho abbandonato il vecchio tema per proporre l’attuale homepage bicolore a mosaico, tutto il resto è tecnicamente immutato: no remunerazione, no plugin, no contenuti speciali, no profili social dedicati, praticamente no statistiche, poco testo, meno immagini.

Il canale telegram è cresciuto (mica troppo eh) ed ha accolto tante tante piccole segnalazioni che non trovavano luogo nel palinsesto, ogni lunedì alle ore 8 in punto, del blog. Avrei scommesso che costituisse un’occasione di maggior propagazione dei singoli articoli, ma così è stato solo in modo molto frammentato. Comunque mi/vi costa nulla ed offre una comoda campanella a tornare sul sito alla pubblicazione del lunedì mattina. A parte questo si è fatto strumento di un processo collettivo più ampio del blog (è questo il tema del punto successivo) e occasione per rilanciare contributi già consistenti che credevo potessero interessare la piccola comunità delle/degli affezionati al progetto. Qui sotto il link: farlo conoscere, o inoltrare il singolo contributo fa molto piacere.

Cosa c’è allora di nuovo nuovo? C’è che in aprile sono entrato nelle RSU del Comune di Milano e questo ha avuto un impatto su letture, ricerche, relazioni, e ovviamente anche sul tempo. La cosa più interessante è che il blog s’è fatto voce della campagna Books not bombs in giugno, settembre e ottobre di quest’anno. Uno di questi scioperi ha segnato anche l’unico lunedì senza pubblicazioni in questi due anni. L’iniziativa sindacale ha indirizzato le mie ricerche sulle istanze e le esperienze di biblioteconomia radicale, e “internazionalizzato” lo sguardo sulle vertenze del lavoro in biblioteca, che seguo sempre più spesso con segnalazioni infrasettimanali nel canale telegram, piuttosto che con articoli dedicati. E ancora per la prima volta ho dedicato uno speciale di cinque articoli alla storia dell’Università popolare di Milano, e poi più frivolezza ma anche più conflitti, più affondi su Milano e uno sguardo più transnazionale, tante pillole di storia dei movimenti.

Per le prossime settimane ho in preparazione un bel pacchetto di grafiche stampabili in A3/A4, intanto ne appoggio qui una: l’idea è che si possa condividere sui social o stampare (cliccando sull’img qui sotto) per stampare il .pdf e appendere nei “vostri” luoghi della lettura. Non importa che sia una biblioteca, una libreria, la sede di un’associazione, un centro sociale, un angolo del bookcrossing…dove vi pare giusto, sarà il luogo giusto.

Il nuovo sistema di statistiche implementato da noblogs (in aggiunta al consueto minimalismo) è se possibile ancor più oscuro da leggere, quindi sul tema non ho molto di nuovo da dire. Nel caso capitassi qui per la prima volta, o di irrefrenabile desiderio di dare una scorsa, ecco una rassegna per date e titoli di quello che ho pubblicato qui nel 2025:

06.01 La scuola moderna di Clivio

13.01 Achille Cremonesi, partigiano

20.01 Non pago di leggere: venti anni dopo

27.01 Tre libri per conoscere Leonard Peltier

03.02 Milano: consumi culturali e biblioteche

10.02 Nei sotterranei della biblioteca nazionale di Scozia

17.02 Monza: 170k per un film

24.02 Massima concentrazione

03.03 Rinnovo RSU al Comune di Milano: ci sono.

10.03 Affinità e divergenze tra Idea store e noi nel conseguimento della maggiore utenza

17.03 Librerie Feltrinelli oggi in sciopero!

24.03 Il Pompidou che verrà, la Gaité lyrique che non tornerà.

28.03 CARTA / LOTTA. I libri nelle mani di chi lavora

310.3 L’università popolare di Milano – prima puntata

07.04 Decreto Cultura? Parliamone

14.04 L’università popolare di Milano – seconda puntata 

21.04 Nasce l’Albo delle librerie milanesi di prossimità

28.04 L’Università Popolare di Milano – terza puntata

05.05 Libri, solidarietà e relazioni: la biblioteca mobile ECHO.

12.05 L’università popolare di Milano – quarta puntata

19.05 Smarrire letture, smarrire lettori

26.05 Luigi Molinari e L’università popolare. Quinta e conclusiva puntata.

02.06 Mezzanini: morale sottoterra

09.06 Lunedì cinema

16.06 Chi entra nella famiglia del pubblico dominio

23.06 Report MLOL 2024: un commento

30.06 Human authored

07.07 Leggere in biblioteca, qualche appunto

14.07 Adesso ci penso. Un titolo provvisorio, per un blog in perenne costruzione.

21.07 Minicifre della cultura 2024

28.07 Ma ci sono anche cattive notizie

04.08 Agli albori della cooperazione

11.08 Partecipazione culturale e sociale nel Paese, a parere di Istat.

18.08 Cinquant’anni di biblioteche popolari

25.08 La scuola moderna di Bologna

01.09 BEIC: molte domande, poche risposte

08.09 Appunti sul sindacalismo rivoluzionario

15.09 Torna il (piccolo) salone del libro politico

17.09 Diciamolo più forte: Books NOT Bombs

29.09 Alle origini del mutuo soccorso

06.10 Johnny e il tesoro nascosto

13.10 Disinvestire dall’occupazione (anche) in biblioteca

20.10 Breve storia della Library and Information Workers’ Organisation of South Africa

27.10 Lo stato dell’editoria 2025

03.11 La prodigiosa macchina di Majorana

10.11 Consumi culturali 2024 a Milano. Un contrappunto.

17.11 Nello scrigno di Salecina c’è (anche) una biblioteca

24.11 Anche il Great 78 Project si acco(r)da

01.12 Abbiamo un problema col padre della CDD

08.12 Cancel culture selettiva: via i Decabristi, dentro Bandera

15.12 Le biblioteche di Milano danno i numeri

Nelle prossime settimane arriverà il terzo guest post dopo l’articolo sulla biblioteca mobile echo e dopo il contributo di Adesso ci penso. Sarà qualcosa di decisamente diverso, spero possa essere da spunto per altre storie “senza voce” da raccontare qui insieme. Questa avventura continua a piacermi, a restituirmi qualcosa un po’ (ma diversamente) com’è accaduto con la folle scrittura del Manuale per diventare bibliotecari*, che lo scorso anno mi ha preso un bel po’ di tempo.

In un Paese con 15 milioni di NON lettori, l’anno istituzionale giunge al crepuscolo con l’annuncio di una Legge delega per il libro (e un’iniziativa gemella per il comparto cinematografico) che segue quello relativo al rifinanziamento del Piano Olivetti per l’editoria per complessivi 180 milioni. Se siete curios* di sapere come andrà a finire, ma avete bisogno anche di un qualcosa che altrove non c’è, ci leggiamo lunedì prossimo, alle 8 in punto, su BibliotecAria.


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