RIP 2024

Anche questo, dopo l’esercizio dedicato al ddl 1660, non è un articolo vero e proprio. Tanti, troppi appunti restano informi e non trovano la via, pur sintetica, della pubblicazione. Durante la stagione si accumulano in post-it digitali, ma a fine anno è bene fare spazio prima che ingialliscano. Oggi riepilogo alcuni fatti che non hanno trovato occasione (ma avrebbero potuto!) a comporre un mosaico di pezzetti del 2024 che, per l’appunto, non torneranno.

La rubrica varie ed eventuali prende l’abbrivio così: nei primi 300 giorni del 2024 si sono vendute 1,7 milioni di copie di libri in meno dell’anno precedente (una flessione di oltre il 2%) per un controvalore negativo di 12 milioni di euro.

In ambito museale gli sconvolgimenti in capo al ministero hanno portato una manciata di decapitazioni anticipate (da Roma a Matera, e da Napoli a Bologna) con conseguenti direzioni ad interim in attesa dei bandi dedicati. Incredibile, tra i molti, il caso della storica dell’arte e curatrice della pinacoteca nazionale di Bologna Maria Luisa Pacelli dimissionata via sms e in assenza di qualsia passaggio di consegne.

Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria della capitale è stata al centro dell’aspra polemica contro Chiara Valerio aperta dall’audace gestione del caso Leonardo Caffo, che a sua volta ha scatenato un posizionamento pubblico ampio (per partecipazione e argomentazioni) di tante case editrici non più disponibili a mantenere un composto silenzio.

La 13esima edizione di BookCity Milano è andata in scena dall’11 al 17 novembre con 50 biblioteche, 70 librerie, 339 sedi, 400 volontari, 1597 eventi, animati da oltre 3000 speaking person. La bulimica manifestazione promossa dall’Assessorato alla Cultura (Comune di Milano) e dall’Associazione omonima (Fond. Corriere della Sera, Fond. Giangiacomo Feltrinelli, Fond. Umberto e Elisabetta Mauri, Fond. Arnoldo e Alberto Mondadori, Associazione Italiana Editori e Centro per il libro e la lettura, col patrocinio del Ministero della cultura) dedica l’edizione 2024 al tema Guerra e Pace (tema non esattamente protagonista della rassegna) e sdogana l’ingresso nella kermesse di una grande libreria Feltrinelli, marginalizzando la presenza e il protagonismo delle librerie indipendenti che per tanti anni hanno negoziato il loro ruolo nella rassegna. Per la prima volta BCM ha valicato i confini metropolitani portando le sue propaggini da Como a Cremona e da Lodi al pavese, e si appresta oggi a mutare nuovamente pelle da Associazione a Fondazione.

Nella decade che ospita BCM24 anche Io leggo perché è tornata in grande stile, intercettando 4,2 milioni di studenti, 223.839 classi, 28.285 scuole dei diversi ordinamenti (con un peso decisamente sbilanciato verso l’infanzia e le primarie), 3.939 librerie e 350 nidi. L’esito del sondaggio AIE sui benefici della campagna sentenzia una scuola su quattro ha dichiarato di aver aperto o prevede di creare una biblioteca scolastica. Altri numeri? 550.000 libri donati dalle famiglie, 100.000 quelli messi a disposizione dagli editori.

Con una cinquantina di anni di ritardo sulla tabella di marcia ha riaperto al pubblico Palazzo Citterio a Milano. Con la nuova inaugurazione dell’edificio Ottocentesco prende forma la Grande Brera: il polo culturale nazionale che fa perno anche sulla Bbilioteca Braidense e la Pinacoteca di Brera. I civici 12 e 14, ammodernati dagli allestimenti firmati dallo studio dell’archistar Mario Cucinella, accoglieranno collezioni permanenti di arte moderna e contemporanea. Di pomeriggio, e solo quattro giorni a settimana. I sindacati lamentano infatti l’assoluta carenza di personale ed un ricorso dei dipendenti Ales permane a settimane dall’inaugurazione in pompa magna del progetto.

Ancora a Milano lo sciopero dello scorso 29 novembre ha assunto un particolare valore laddove si stima una fuga del 15% dei dipendenti pubblici per via delle condizioni contrattuali inadeguate ad affrontare il costo della vita. Noi ci leggiamo la prossima settimana per il bilancio, e rilancio, di un anno di BibliotecAria.

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